giovedì 8 giugno 2023

Amore per gli animali? Di certo non per Punta Giglio, che in questo momento ospita un’attività commerciale


Inconcepibile aver dato in concessione una fetta del Parco di Porto Conte ad una Cooperativa imberbe i cui soci principali fino a qualche anno fa erano all'interno degli ingranaggi della macchina politica milanese. 
Questi stanno dimostrando quanto poco valgano dal punto di vista delle conoscenze di un ambiente super protetto come deve essere una ZSC e ZPS, ed è da bocciare sonoramente il loro perverso rispetto per l'ambiente e la protezione dei luoghi che oggi li sfamano.
I filmati sonori su cinguettii al tramonto non fanno di loro dei San Francesco, tutt'altro, e prima le
Autorità se ne rendono conto e prima questa fetta di parco, chiamata Punta Giglio, ritornerà a respirare aria di naturalità. 

Possibile Colonia felina
E' di questi giorni la segnalazione agli enti competenti, Parco di Porto Conte e Comune di Alghero,delle gravi condizioni in cui si trovano a vivere gli animali selvatici protetti a causa della presenza di gatti di tutte le età che, se si lasciano indisturbati, potrebbe diventare una piccola colonia felina. 
Forse, coloro che gestiscono la casermetta, non si rendono conto che i simpatici pelosetti possono arrecare danni considerevoli ad un ambiente dove vivono animali selvatici. 
I motivi del divieto di ingresso, nei Parchi naturali, di animali domestici sono molteplici.
1) Problemi sanitari. Gli animali domestici, che dividono il territorio con la fauna selvatica, sono soggetti ad acquisire, da essa, malattie veicolate anche da parassiti come le zecchee pulci. Queste malattie possono essere poi trasmesse all'uomo se gli animali domestici vivono in promiscuità come avviene nel Rifugio di Mare, o per contatto occasionale (ad esempio bambini in gita attratti dai teneri gatti). Ricordiamo, tra le malattie, la toxoplasmosi (particolarmente pericolosa se contratta in gravidanza) e le infezioni fungine.  anche la volpe, che viene nutrita dai titolari dell'albergo, può essere veicolo di malattie.

2) Disturbi diretti all'ecosistema. La presenza di gatti o di cani sul territorio, sfuggiti al controllo dei proprietari e il conseguente contatto diretto dei primi con gli animali selvatici (lepri, uccelli stanziali e in nidificazione, piccoli rettili e roditori) può dar luogo a predazione (inseguimento, predazione e ferimento).

3) Disturbi diretti, dovuti alla presenza di tracce solido - liquide, lasciate da animali domestici (feci e urine), che determina pericoli olfattivi per gli animali selvatici. Gli animali selvatici riconoscono tali tracce olfattive come quelle di un predatore, creando stress e disturbo nelle popolazioni presenti nel Parco.


Cavalli tra i tavolini
4) E' stato notato anche un cavallo, con cavaliere, nella terrazza ove sono i tavolini
per le consumazioni. Se pur un cavallo è accudito dal proprietario e controllato dal punto di vista sanitario, nondimeno esso urina e defeca ovunque. Senza contare la possibilità che possa essere infestato da zecche nel passaggio tra la vegetazione.

5) Infine, i Parchi naturali Nazionali e Regionali sono luoghi deputati alla conservazione della natura dove il disturbo alle specie animali è vietato per legge dello Stato e l'accettazione consapevole del rispetto della Natura è un principio che il visitatore deve acquisire. Bisogna ricordare che quando si transita in un'Area Protetta, entriamo in un contesto in cui gli animali timidi ed elusivi solo dopo l'allontanamento dell'estraneo e in particolare del predatore, tornano a vivere normalmente.


Un elenco di norme precauzionali dovrebbe essere appeso prioritariamente all'ingresso dall'attività commerciale, che può vantare di essere l'unica attività imprenditoriale di ristorazione ed alberghiera nata dal nulla in una ZSC/ZPS. Ma si sa le attività commerciali non sono istituti di beneficienza e i cartelli in evidenza sono altri e vanno dal menù del giorno al cocktail a chilometro zero. 

Vale ricordare alcuni riferimenti normativi che disciplinano, quali trasgressioni, l'introduzione nelle aree protette di animali domestici:

  • la legge quadro delle aree naturali protette del 06.12.1991, Titolo II art. 11, comma 3 lett. a;
  • la legge istitutiva del Parco di Porto Conte del 26 febbraio 1999 n. 4, art. 26 lett. c;
  • il Regolamento del Parco di Porto Conte, Parte II - disciplina del Territorio, art. 11 comma 1 lett. g.
La promisquità tra il mondo selvatico e domestico è il primo segnale che mette in allarme la comunità scientifica, e l'ISPRA in previsione di quello che sarebbe successo, a causa di questa attività commerciale, aveva chiarito che l'attività, approvata con una decina di autorizzazioni da parte di altrettanti Enti, non risultava compatibile con una ZSC/ZPS. 

Sono state fatte segnalazioni puntuali, ora si attendono risposte ufficiali.

Il divieto di introdurre animali domestici è stato cancellato ad hoc


Alghero in chiaro

Immagino sempre che i mio pensiero guidi un vecchio pennino che attinge le parole da un calamaio dal quale hanno attinto i miei affetti più cari...