giovedì 24 agosto 2017

Distruzione legalizzata del sistema dunale di Porticciolo: introduzione per i giudici e tutti coloro che non credono che Porticciolo sia un territorio da spietrare piuttosto che una cava di sabbia o una lottizzazione estiva

Mi sembra doveroso, per introdurre un argomento così scottante, presentare Porticciolo e il suo variegato e ormai contaminato ambiente. Porticciolo fa parte di un più ampio Sito di Interesse Comunitario ed esattamente il SIC ITB010042 SIC Capo Caccia (con le Isole Foradada e Piana) e Punta Giglio. In assoluto è, secondo me, la porzione del SIC più interessante: Geologia, Palentologia, Botanica e Storia si intrecciano indissolubilmente (qui).
Rocce del Triassico  che custodiscono fossili di dinosauro del Permiano. Comunità vegetali importantissime che da sempre imbrigliano le dune ostacolando la furia del mare nelle tempeste 
Spiaggia e dune di Porticciolo nel 2006
(attenti alla zona cerchiata)
invernali. Tra le comunità vegetali delle dune cresce l'Anchusa crispa, unica a Porticciolo, rarissima in Sardegna, assente nel resto del Pianeta Terra. Una storia importante di dominazioni, lavoro e furberie (anche allora si appropriavano delle pietre di Porticciolo) scritte e conservate nell'Archivio Storico di Alghero.
Il mare, estremamente promettente per gli appassionati di snorkeling, deposita periodicamente foglie di posedonia a ricordarci il suo buon stato di salute. Al contrario del mare la spiaggia è sabbiosa e  coronata da dune. 
Mi scuso in anticipo con il lettore se ora devio un attimo dal tema ma ci  rientrerò quasi subito.
Porticciolo è nel territorio di Alghero. Una bella cittadina di più di 40.000 abitanti. Molti adulti ed anziani parlano correntemente l'algherese, o catalano antico. Alghero terra di conquista: i Doria prima, i Pisani dopo e dopo ancora nuovamente i Doria i quali alla fine vendettero in blocco metà della città, l'altra metà i Catalani se la presero dopo la vittoria, nella battaglia di Porto Conte , contro gli eredi dei Doria. I Catalani, vincitori, deportarono, come schiavi, tutti gli abitanti sado-genovesi di Alghero nella penisola iberica e nelle  Baleari,  popolando il territorio con coloni catalani. 
Porticciolo 2016
Anche oggi, se lasciato fare, l'uomo può avere l'ardire di sentirsi un colonizzatore agendo su ciò che non è proprio, nell'indifferenza totale di chi deve controllare che non nascano piccoli nuclei di potere a discapito del bene della vita (mi è piaciuta molto questa vostra frase giurisprudenziale) di una intera comunità.
Ritorno sui miei passi, alle bellezze che offre Porticciolo e, al posto delle divagazioni, ma per tenerle sempre presenti, inserisco una foto del posto ai giorni nostri (vediamo se c'è ancora la parte di duna evidenziata nella precedente immagine del 2006). Quella duna dall'estate 2010 non esiste più, qui vi orientate meglio (il confronto è 2010/2013, potete immaginare cos'è oggi quella zona)!  Ecco cosa ha prodotto un servizio di spiaggia per i bisogni fisiologico dei bagnanti (pipì, pupù e acqua), un cratere. Il primo e il secondo anno hanno provveduto ad estirpare le erbacce (qualcuno ancora le appella in questo modo) del sedime della zona bar, il terzo anno hanno giocato a uno, due, tre stella con chi doveva vigilare (penso sia ancora voltato dall'altra parte) e in men che non si dica hanno estirpato le erbacce anche dalla zona bisogni impellenti, hanno pareggiato il tutto e sono arretrati di 200 metri quadri, che giocherelloni eh, signori giudici, uno, due, tre stella (spero che vi abbia strappato almeno un sorrisino stizzoso)!!
Signori giudici avete scritto che lo stabilimento balneare di Porticciolo (sulla carta 400 mq di arenile) è in concessione (io aggiungo per 6 mesi l'anno, da maggio ad ottobre), quindi confermate che i gestori non sono proprietari della spiaggia e delle dune retrostanti. Quindi le opere che sono state fatte al di fuori della concessione, fosse settiche, docce, tubi allocati sotto le dune, sono abusive. Sapete almeno dirmi se si può prelevare la sabbia dalle dune, in grande quantità, e spargerla nello stradello, ho notato che trattori e automobili passano più comodamente!! Il buon senso mi dice che non si possono fare queste cose. È successa la stessa cosa con le alghe. Ora bisogna capire chi è stato l'artefice di tutte queste trasgressioni alle regole del vivere civile. Vi racconto l'ultima chicca, per completare il quadro desolante di Porticciolo. Ora, passi (ma non deve passare) che i bagnanti possano lasciare buste di spazzatura, cicche e altra rumenta
discarica abusiva
sulla spiaggia, ma come può venire loro in mente di fare dei cumuli di bottigliette di crodino e altre bibite, bicchieri di vetro, tazzine da caffè, piattini in ceramica,  plastica (poca), valve di cozze,
mattonelle, eternit (questi bagnanti hanno di tutto nella sacca del mare, oibò!!), frantumarli e nascondere il tutto sotto a due centimetri di sabbia nella duna (non ho scavato oltre)? Secondo me sotto quello strato di vetro, ceramica ed eternit c'è nascosto qualcosa. Ma cosa possono nascondere i bagnanti sotto la duna?
Il 7 agosto sono scesi in spiaggia tre signori: un vigile urbano, una guardia forestale e ....un funzionario del SAVI/SVA? hanno misurato, controllato e fotografato le dune, i tubi, le docce, il nascondiglio del tesoro dei bagnanti, lo stradello e discusso animatamente (il funzionario era davvero adirato). Tutto questo dopo la vostra sentenza datata 3 agosto 2017.


Alghero in chiaro

Immagino sempre che i mio pensiero guidi un vecchio pennino che attinge le parole da un calamaio dal quale hanno attinto i miei affetti più cari...



martedì 22 agosto 2017

Il TAR Sardegna autorizza ufficialmente la distruzione dell'ambiente dunale di Porticciolo in territorio di Alghero




La sentenza del TAR Sardegna è stata pubblicata, nel sito istituzionale del tribunale amministrativo di Cagliari, il 3 agosto. Sarà mio preciso 

compito rispondere punto per punto alle motivazioni dei giudici   così come l'avvocato incaricato del Comune avrebbe dovuto fare per non arrivare a questo ridicolo finale. Inizio con il pubblicare la sentenza:00526/2017.
Auspico che il Comune di Alghero non si fermi qui e senza timore ricorra, come giusto che sia, al Consiglio di Stato.


Alghero in chiaro

Immagino sempre che i mio pensiero guidi un vecchio pennino che attinge le parole da un calamaio dal quale hanno attinto i miei affetti più cari...