mercoledì 8 agosto 2018

Cessione della batteria navale di Punta del Giglio nel parco di Porto Conte: desolante mercificazione dei beni storici e ambientali.


Ex casermetta

Lettera delle associazioni ambientaliste 

di Alghero

In relazione alla firma del Protocollo d’intesa tra il Demanio e la Cooperativa privata milanese “5°elemento”, concernente il bando per la cessione in uso gratuito della batteria costiera SR 413 di punta del Giglio, risalente alla Seconda Guerra Mondiale, le scriventi organizzazioni comunicano di aver già inviato una lettera alle istituzioni locali, regionali e nazionali, per manifestare le preoccupazioni e contrarietà alla trasformazione della suddetta struttura in ostello privato con annessi servizi di ristoro e logistici.
Vi sono alcuni aspetti per lo meno curiosi, nella formulazione del bando “Cammini e Percorsi” pubblicato dal Demanio Nazionale e dei protocolli d’intesa stipulati, che abbiamo menzionato nella nostra lettera alle istituzioni.

Non stupiscono l’atteggiamento acritico e l’entusiastica approvazione da parte del Comune di Alghero, responsabile, solo sulla carta, di Punta del Giglio, mentre stupisce il complice silenzio della dirigenza del Parco di Porto Conte che dovrebbe con forza, rivendicare il suo ruolo di attore principale.
Costruzione militare mimetizzata nell'ambiente

E’ colpevole, soprattutto da parte delle istituzioni locali, l’ignoranza della storia della batteria definita “antiaerea” quando in realtà essa era una complessa batteria costiera antinave protagonista (purtroppo in negativo) dell’unico episodio bellico navale della zona di Alghero.
Com’è colpevole che non siano mai menzionati i grandi disegni e scritte realizzati 
Disegni e scritte, all'interno della casermetta,
 realizzati dai militari 

sulle pareti della caserma dai militari che vi soggiornarono durante la guerra: essi sono da inserire nella storiografia locale come esempio di “storia dal basso”.
La batteria, bene storico protetto ai sensi del Piano Paesaggistico Regionale, è locata in un’area di salvaguardia assoluta ed ecologica, all’interno del Parco Regionale di Porto Conte.
E’ stata definita, tra l’altro, per decreto del Direttore Regionale del MIBACT, come “parte della memoria locale e nazionale ed è da ritenersi d’interesse culturale”; l’area è altresì definita come SIC e ZPS dal Comune di Alghero.
La ricca flora comprende specie endemiche di elevato valore naturalistico e l’avifauna, oltre alle specie migratorie, comprende 8 specie nidificanti che sono inserite nell’allegato 1 della Direttiva Uccelli dell’U.E.

Piazzola per cannone

Abbiamo esaminato la sintesi di progetto presentata da “Il 5° Elemento”, la cooperativa milanese (creata nel novembre 2017, poco prima della scadenza del bando l'11/12/2017), che si è aggiudicata il bando; le solite parole magiche rassicuranti di stampo pseudo-ambientalista (ecosostenibile, sinergia, ambiente, materiali di origine naturale, ecc.), non possono nascondere il fatto che il loro “polo esperienziale” avrà sicuramente impatto negativo sia sulla caserma, sia sull’ambiente.
E’ elementare e logico pensare che la trasformazione della caserma in alloggio, punto di ristoro (cucina algherese!), vendita prodotti, officina per cicloturisti, necessiti di lavori edili, della fornitura di elettricità, acqua, servizi igienici, approvvigionamento, smaltimento rifiuti la cui posa in opera e gestione impatterà pesantemente sull’ambiente (transito di automezzi, rumore, luci notturne, odori).
Particolare dei disegni alle pareti

Per non parlare della veranda da costruire ex-novo, che nel "rendering" incluso nella presentazione, appare colonizzata da rampicanti, assenti nella flora locale: è vietata e severamente sanzionata, la messa a dimora delle piante alloctone nel Parco.
Saranno piccolezze per chi ha realizzato il grafico del progetto e dimostrano quanto sia strano il senso della sostenibilità ambientale che lo stesso dimostra, davvero irritante.

La vendita di prodotti tipici, organizzazione di manifestazioni culturali, ecc. aggiungerebbero ulteriori elementi di disturbo e si configura in concorrenza con le analoghe iniziative promosse dal Parco a Casa Gioiosa.

A questo si aggiunga la presenza continua, anche durante le ore notturne, di addetti e turisti (di certo non frati votati al silenzio) che vi soggiorneranno.
Siamo curiosi di sapere ove verrà installata la scuola di vela.
 La delicatezza dell’ambiente di Punta del Giglio ne vieta l’uso sia per la sosta con pernottamento, sia come area ricreativa. L’unico uso, ancor oggi praticato, è quello della sosta temporanea, fino al tramonto, per ammirare panorama, ambiente e storia.
Noi riteniamo che la batteria, dopo restauro conservativo, debba rimanere una struttura museale e di turismo ambientale responsabile e sostenibile di tipo giornaliero sotto la responsabilità del Parco di Porto Conte (ammesso che questi voglia e possa farsene carico).
 A Porto Conte esiste l’ex caserma della Finanza (Foglio 31, particella 14 del Catasto) che potrebbe essere utilizzata per gli scopi proposti nel bando.
Siamo fiduciosi che le istituzioni competenti (specialmente la Soprintendenza ABAP di Sassari) recepiranno le nostre istanze e che la batteria potrà essere ristrutturata senza snaturare il messaggio storico e naturalistico che essa ci offre.
Le scriventi organizzazioni, in prima linea nella tutela della natura e degli ambienti storici, s’impegneranno in un’attiva vigilanza e in un’opera d’informazione e mobilitazione affinché la batteria non venga mercificata in una struttura ricettiva di cui, Punta del Giglio, di unico ed incontaminato valore storico e ambientale, non ha bisogno.

GRUPPO DI INTERVENTO GIURIDICO-Alghero
Maria Antonietta Alivesi 
 
LEGAMBIENTEAlghero
Roberto Barbieri  

LIPU-Alghero
Franceso Guillot  

NEL VIVO DELLA STORIA-Alghero
Rolando Galligani


Alghero in chiaro

Immagino sempre che i mio pensiero guidi un vecchio pennino che attinge le parole da un calamaio dal quale hanno attinto i miei affetti più cari...

venerdì 3 agosto 2018

Ecosostenibile??? Per carità, non abusiamo di questa parola.



Ma davvero credete che il progetto di Quinto Elemento, società creata ad hoc per il bando del Demanio dello Stato "Cammini e Percorsi", qui, sia sostenibile per il complesso ecosistema di Punta Giglio,territorio gestito dal Parco di Porto Conte nonchè area SIC?
La Casermetta secondo Quinto Elemento. 
O forse pensate, Stato e Regione e Comune, di continuare a distruggere pezzi importanti del nostro ambiente, Porticciolo insegna, in nome dell'occupazione , della sostenibilità ambientale, dell'ecologico e chi ne ha più ne metta? Le parole d'ordine in questo bando sono sicuramente quelle appena dette: Occupazione, Sostenibilità Ambientale, Ecologico. Basta questo per mettere in piedi un progetto? con queste parole magiche? ma hanno letto davvero il progetto di massima e hanno pensato che quelle deliziose parole devono collimare con la realtà? Penso proprio di no. 
La vegetazione da eliminare per costruire il
pergolato.

Ma perchè  un bene, facente parte del demanio regionale (Art.14 dello Statuto Regionale), è stato messo a bando dallo Stato (Agenzia del Demanio) e non dalla Regione Sardegna, che è titolata a disporre dei beni da essa amministrati?
Vediamo cosa è Punta Giglio, il suo habitat, perchè non bisogna dare seguito al progetto di Quinto Elemento così come è stato pensato; qui e qui i link del progetto e dei componenti la società cooperativa, qualche nome mi ha un pò meravigliata ( in mezzo come il prezzemolo, nell'area Parco),  e quali sono le alternative.

La batteria costiera SR 413 di Punta Giglio fa parte di un circuito storico-artistico-ambientale a forte ed indiscussa valenza culturale: 
Artistica per la presenza di murales all’interno dell’ex casermetta;
Storica (edifici bellici);
Ambientale per la Serie sarda occidentale, calcicola, termomediterranea , del ginepro turbinato con la palma nana; la Serie sarda, termomediterranea, del leccio con la palma nana che occupa un impluvio ombroso dietro la caletta della Bramassa, dove si conserva un bell’esempio di lecceta vetusta. Nella falesia di Punta Giglio si riproduce la Berta maggiore, fino agli anni 60 si riproduceva il Falco pescatore. È presente il Falco pellegrino, il Gabbiano corso, il Rinolofo maggiore, il Rinolofo minore, il Rinolofo di Mehely.
La suddetta Batteria, dopo un restauro conservativo senza cambiamento d’uso se non come struttura museale, rappresenterebbe il punto focale a cui afferirebbero i vari percorsi tra i fortini.
È fuor di dubbio che, in quest’ottica, la Batteria sarebbe attraente per chi, dalla Ciclopista del Sole, si sgancia per raggiungere il territorio di Alghero, incuriosito dal circuito dei fortini militari e dalla struttura museale istallata nell'ex Casermetta.
Questo monumento storico è una struttura all’interno del Parco Regionale di Porto Conte, un’area SIC tanto importante quanto delicata per la presenza di avifauna ed emergenze botaniche di una certa rilevanza. Queste due tematiche sarebbero un valore aggiunto dal punto di vista culturale ed ambientale riunite in un unico piccolo territorio.
Se, come negli intenti di “Cammini e Percorsi”, si vuole incentivare il turismo lento e sostenibile, si dovrebbe lasciare il lotto 25 come tappa museale ed optare per la caserma della finanza, foglio 32 particella 14 del nuovo catasto fabbricati di Alghero quale struttura ricreativa del percorso con info

Nel cerchio la caserma della Finanza

 point, ostello, ristoro, officina per biciclette, ecc., avvalendosi dell’art. 4 comma 4 a del protocollo d’intesa tra Agenzia del Demanio e Sindaco di Alghero, siglato il 12 luglio 2017 a Cagliari.
Optando per questa soluzione ci sarebbero solo vantaggi, uno tra tutti il risparmio per quanto riguarda le opere infrastrutturali, da realizzare ex novo nel lotto 25, ma già esistenti nella caserma della finanza; acqua, luce, scarichi fognari, telefono hanno un costo se fatti di sana pianta, ne hanno un altro se si devono fare solo degli allacci.
Prendere in considerazione questa proposta andrebbe a vantaggio dell’ambiente e per un turismo sostenibile e di nicchia.
La delicatezza dell’ambiente di Punta Giglio ne vieta l’uso sia per la sosta con pernottamento che come area ricreativa, in quanto recherebbe disturbo all’avifauna e alla fauna in generale presente, a causa all'inquinamento acustico e luminoso che si creerebbe quale servizio agli ospiti di una ipotetica foresteria .
L’unica alternativa, ancor oggi praticata, è la sosta temporanea per ammirare panorama, ambiente e storia e al tramonto si chiude tutto, naturalmente , per mancanza di luce solare.

Va da se che, se ci sarà un uso ricreativo del luogo, questo perderà il suo valore intrinseco.
Lo spettacolo incredibile che offre Punta Giglio ha necessità di un rapporto intimistico tra fruitore ed ambiente. Il ristoro può essere servito a valle. 

Alghero in chiaro

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