domenica 23 agosto 2015

Ma signor Sindaco, cosa succede alla sua classe dirigente?

Tratto di arenile del Lido di Alghero

C'è qualcosa che non và, i conti non tornano sia che si facciano con le dieci dita, sia che si mettano gli addendi in colonna, neanche facendo i conti con una sofisticatissima calcolatrice i conti tornano. Io continuo a vergognarmi di questa amministrazione comunale che continuamente fa serpeggiare nella mia mente l'incubo ignobile dei favoritismi e peggio ancora che l'onestà non paga, ma paga la prepotenza o peggio ancora il lassismo delle figure che dovrebbero, nel caso che vado a raccontare, vigilare ed invece hanno prosciutti negli occhi. Chi vuol trarre guadagni interessanti dall'estate algherese, sicuramente si prepara durante la tranquillità invernale, elaborando progetti che poi vuole portare a buon fine. Ampliamenti, conversioni, nuove aperture di attività commerciali...
La spiaggia da San Giovanni a Fertilia è la Mecca dei guadagni e sono tutti leciti, perchè i Dirigenti comunali firmano; ma firmano davvero tutto per quello che avviene nel litorale della movida o in alcuni casi non firmano, ma il beato chiosco spunta lo stesso (tanto chi deve controllare non controlla e il delegato FIBA sempre solerte non controlla perchè il lavoro estivo lo assorbe completamente ?).
Può sembrare farneticante questo inizio di articolo ma niente di quello che ho scritto è lasciato al caso, buttato lì, come si suol dire.

Ho trovato surreale la vicenda raccontata dalla Nuova Sardegna (1) ma solo per un secondo, dopo un secondo più un nanosecondo ho realizzato che la vicenda raccontata era successa ad Alghero ed allora ho pensato che era una vicenda quasi normale per questa città.
L'argomento: la mancata concessione al posizionamento di un chiosco per la somministrazione di alimenti e bevande da parte del dirigente preposto al SUAP. La mancata concessione è oggetto di ricorso al TAR e nel 2016 si vedrà chi avrà ragione (il Comune, penso, perderà questa causa e sborserà alla controparte diverse migliaia di euro per mancati guadagni dell'attività a causa della mancata concessione. Il comune è recidivo da questo punto di vista, qui).
La società penalizzata è la SUN RISE.

Il primo atto di questa vicenda risale al giugno 2013: richiesta, da parte della società, di rilascio di una concessione per la realizzazione di una struttora temporanea da adibire a chiosco bar nello spazio tra il muro di confine del Lido Novelli e il ristorante Rafel; responsabile SUAP ing. Giovanni Spanedda, responsabile del provvedimento geom. Franco Cherchi. Le autorità chiamate a dare un parere sulla richesta della SUN RISE sono favorevoli. E' favorevole anche il parere del geometra Carlo Lollai in rappresentanza del servizio Edilizia Privata del comune di Alghero (non so perchè sia stato richiesto il suo parere, forse perché il chiosco sarebbe sorto nella proprietà della SUN RISE?); l'unico parere sfavorevole è dell'ing. Spanedda che cita la delibera di Giunta della RAS n. 12/8 del 05/03/2013 e riguarda le linee guida del Piano di Utilizzo dei Litorali ed esattamente  l'art. 10/11/12 a causa dei quali non si possono rilasciare dal 2013 nuove concessioni nel demanio marittimo (2) (ma il terreno dove verrebbe posizionato il chiosco non è demanio marittimo, è proprietà privata!!! (3)).

Il secondo atto di questa vicenda risale al giugno 2014. La SUN RISE presenta nuovamente la richiesta per il rilascio di una concessione per la realizzazione di una struttura ammovibile  temporanea da adibire a chiosco bar. Responsabile del SUAP ing. Giovanni Spanedda, responsabile del procedimento il dott. Alfredo Curcuruto. 
Il procedimento va a buon fine e nella determina non si cita più la delibera di Giunta della RAS n. 12/8 del 05/03/2013 che riguarda le linee guida del Piano di Utilizzo dei Litorali; il Comune ha recepito l'informazione che la costruzione insiste su un terreno sabbioso di proprietà della SUN RISE e contrariamente al diniego del 2013 (autorizzazione negata perchè insisteva nel demanio dove secondo la delibera di giunta regionale non potevano essere autorizzate nuove concessioni)  viene data l'autorizzazione all'assemblaggio del chiosco e successiva apertura al pubblico (4).
La costruzione del chiosco si conclude ad estate inoltrata per cui la SUN RISE chiede, a fine novembre 2014, al Comune una prosecuzione del termini di apertura al 31.12.2014. La risposta del Comune arriva l'08/01/2015 (5).
Responsabile SUAP arch. Alberto Marrone, responsabile del procedimento geom. Franco Cherchi.
Alla società SUN RISE non solo viene negato il prolungamento della stagione fino al 31 dicembre 2014 ma cosa più grave non potrà neanche in futuro esercitare la sua attività su quel lembo di spiaggia; nessuno potrà esercitare un'attività legata alla ristorazione.
Le motivazioni date dall'ing. Giovanni Spanedda in rappresentanza del Servizio Edilizia Privata del Comune di Alghero sono determinanti per il diniego ed hanno un non so che di paradossale e fanno intendere che quella attività in ogni caso non è gradita. Leggete da voi le motivazioni:

Ing. Giovanni Spanedda – in rappresentanza del Servizio Edilizia Privata del Comune di Alghero, rileva quanto segue: la struttura risulta deputata a fornire servizi alla balneazione e pertanto è stata autorizzata, come da richiesta, limitatamente alla stagione balneare. Risulta che nel corso della trascorsa stagione l’attività non sia stata esercitata, venendo pertanto meno le ragioni che giustificano la presenza di siffatta struttura lungo il litorale. Non sussistono pertanto i presupposti per l’espressione di un parere favorevole all’accoglimento dell’istanza.
Per quanto attiene alla tipologia dell’area, pur nelle more della eventuale procedura di ridelimitazione del demanio marittimo, più volte auspicata dal rappresentante del Demanio Statale e da ultimo nel corso della citata conferenza di servizi in data 18.06.2014, si ritiene che comunque la realizzazione degli interventi debba risultare coerente con lo strumento regolatore dell’ambito demaniale rappresentato dal PUL e, in mancanza di esso, con le direttive RAS “Linee Guida per la predisposizione dei piani di utilizzo dei litorali con finalità turistico ricreativa”.
In particolare l’articolo 24 delle predette linee guida, prevede una distanza libera tra le due aree contigue non inferiore a mt 50, limite questo che si ritiene debba essere tenuto in considerazione anche in caso di intervento ricadente su presupposta proprietà privata al fine di garantire l’omogenea e regolare sviluppo del territorio, la cui pianificazione risulta di competenza esclusiva dell’amministrazione comunale. 

Lo stesso ing. Spanedda qualche mese prima aveva asserito che tutto andava bene ora sarebbe tutto fuori legge. 
Riassumo la vicenda citando i responsabili dei procedimenti:
Giugno 2013 -  ing. Giovanni Spanedda (responsabile SUAP), geom. Franco Cherchi (responsabile del procedimento), geom. Carlo Lollai (rappresentante del Servizio edilizia Privata del Comune di Alghero)  - Diniego all'autorizzazione
Giugno 2014 - ing. Giovanni Spanedda (responsabile SUAP), geom. Alfredo Curcuruto (responsabile del procedimento) - Autorizza
Gennaio 2015 - arch. Alberto Marrone (responsabile SUAP), geom. Franco Cherchi (responsabile del procedimento)  , ing, Giovanni Spanedda (rappresentante del Servizio edilizia Privata del Comune di Alghero) - Diniego all'autorizzazione
Consiglio di leggete attentamente i nomi dei responsabili dei dinieghi.
Pensate sia finita qui? Nooooooo
Quello che scrive l'ingegner Spanedda come rappresentante del Servizio Edilizia Privata del Comune di Alghero sancisce la volontà di negare la costruzione di qualsiasi chiosco in quel preciso luogo. Bene, siamo alle comiche finali, in quel lembo di spiaggia di proprietà privata ora si pavoneggia un bel chiosco bianco dal nome KAOS, mai nome fu così pertinente. A completare la vicenda penso che anche il chiosco bar dello stabilimento ALMAFUERTE, non sia proprio del tutto costruito sul demanio marittimo ma un lembo di arenile appartiene alla società SUN RISE (6).
Per finire mi rivolgo al delegato provinciale della FIBA - Confesercenti perchè scriva un'altra lettera ufficiale di segnalazione (7) al Comune di Alghero come lo ha fatto a suo tempo per la SUN RISE perchè togliesse le tende dall'arenile, allegando magari la determina n. 61 del 08/01/2015 che ha sbandierato su un social network, affinchè il KAOS lasci il posto alla LEGALITA'. 

Alghero in Chiaro

Immagino sempre che i mio pensiero guidi un vecchio pennino che attinge le parole da un calamaio dal quale hanno attinto i miei affetti più cari...


(1) Articolo della Nuova Sardegna
(2) Determina giugno 2013 sfavorevole alla Sun Rise
(3) (6) Foglio mappale 61 particelle 120 e 131 rappresentano la porzione di arenile di proprietà della              SUN  RISE
(4) Provvedimento unico n.307 del 23/06/2014 favorevole alla Sun Rise
(5) Provvedimento n. 61 del 08/01/2015 sfavorevole in modo irrevocabile alla Sun Rise
(7) Lettera di segnalazione del delegato provinciale FIBA - Confesercenti al Comune di Alghero


giovedì 13 agosto 2015

Il 2009 è stato l'anno delle marachelle dirigenziali


Io non riesco a capire se, a volte, la classe dirigenziale del Comune di Alghero ci faccia o ci sia. Certo vengono difesi, a volte, a spada tratta dagli organi politici del Comune e a questo proposito non so se ci sia una commistione o siano talmente ingenui da mettere la mano sul fuoco in difesa di chi c'è o ci fa.
Due episodi risalenti al 2009 hanno colpito la mia curiosità: la lotizzazione di Matteattu e un'appalto per la pulizia del litorale algherese.
Litorale di Alghero

Il 16 marzo 2009 viene pubblicato, dal Comune di Alghero, un bando per l'affidamento dei lavori di pulizia dei litorali di pubblica fruizione. Prima classificata, vincitrice dell'appalto, la società EMMEPI S.A.S. di Marcello Pasina & C, seconda classificata la società ECO OLBIA s.r.l.
La ECO OLBIA s.r.l. fa  ricorso impugnando la determina di aggiudicazione definitiva, chiedendo l'annullamento sulla base di quattro motivi:
1)Violazione del bando di gara, eccesso di potere per travisamento dei fatti e difetto di istruttoria, in quanto l'impresa aggiudicataria non risulta iscritta alla Camera di Commercio per la categoria corrispondente all'attività di raccolta, trasporto e gestione dei rifiuti, o di igiene urbana o di pulizia degli arenili.
2) la ricorrente sostiene l'illegittima ammissione alla procedura della aggiudicataria perché nell'oggetto sociale della Emmepi s.a.s. non è compresa nessuna delle attività riconducibili a quella dell'oggetto dell'appalto.
3) la Emmepi s.a.s non ha mai svolto attività di raccolta e gestione dei rifiuti urbani.
4)Per un verso si richiedono le capacità tecniche e professionali ma l'oggetto sociale non le possiede.
In effetti la EMMEPI S.A.S., ad Alghero,si occupa di edilizia (qui) (qui).
La società ECO OLBIA s.r.l. ricorre al TAR e il Comune di Alghero si costituisce in giudizio.
Il TAR di Cagliari il 17 dicembre 2014 emette sentenza sfavorevole (qui) per il Comune di Alghero, condannandolo al risarcimento dei danni subiti dalla ECO OLBIA s.r.l.
Morale della favola il Comune di Alghero e cioè Noi dobbiamo pagare alla ECO OLBIA s.r.l. la bellezza di 17.818,48 euro (qui).
Chissà se sono ancora in carica al nostro Comune il dirigente e i funzionari della commissione esaminatrice e, se lo sono, chissà se prenderanno il premio di produzione 2014 (qui). 
Rustico a Matteattu

Matteattu, cinquanta ettari di macchia mediterranea, all'uscita di Alghero sulla strada per Sassari,che nelle carte catastali veniva catalogata come zona agricola.
Diventano proprietari del vasto terreno  i fratelli Retanda, dopo la morte della loro madre Dolorosita Mura. I fratelli incaricano il geometra Venanzio Carboni di suddividere il terreno in lotti: ben centonove lotti, in trentacinque dei quali sorgono altrettante ville, molte delle quali con piscina. A norma di legge potevano sorgere soltanto casette rurali da adibire a ricovero per gli attrezzi di lavoro. Dopo la segnalazione del Corpo Forestale alla Procura circa le stranezze che stavano accadendo a Matteattu, il giudice delle indagini preliminari Massimo Zaniboni dispose il sequestro delle ville su richiesta del sostituto procuratore Paolo Piras: la lottizzazione di Matteattu è abusiva, in quella zona non possono sorgere lottizzazioni lecite. 
A Matteattu come del resto a Monte Ricciu ci sono vincoli catastali e invalicabili limiti paesaggistici. Al sequesto delle case si uniscono ottantanove indagati. Oltre ai proprietari del vasto terreno risultano indagati il geometra progettista del frazionamento, l'agronomo che stilò la relazione sull'area di Matteattu, i dirigenti dell'ufficio Edilizia privata del Comune,gli acquirenti dei lotti e i progettisti delle opere edilizie.
Il sindaco Marco Tedde difende i suoi dirigenti in quanto afferma che essi sono gli ultimi ad esaminare gli atti già passati al vaglio della commissione edilizia composta da nove membri indipendenti dal Comune. Il dirigente appone solo una firma. (qui gli articoli di cronaca). 
Quella firma era un'atto importantissimo e determinante e non poteva essere messa ad occhi chiusi: solo un incompetente o uno che doveva firmare e basta senza fiatare poteva incorrere in un atto così grave.
Oggi, 2015, nessuna novità sugli sviluppi a Matteattu, oddio qualcosa è stato sfornato in conferenza dei servizi qui! Qualcuno mette in vendita il proprio rustico (qui).
E' possibile che nel Comune possano sussiste due poteri paralleli? E questi, possono incontrarsi o scontrarsi?

Alghero in Chiaro

Immagino sempre che i mio pensiero guidi un vecchio pennino che attinge le parole da un calamaio dal quale hanno attinto i miei affetti più cari...