mercoledì 8 agosto 2018

Cessione della batteria navale di Punta del Giglio nel parco di Porto Conte: desolante mercificazione dei beni storici e ambientali.


Ex casermetta

Lettera delle associazioni ambientaliste 

di Alghero

In relazione alla firma del Protocollo d’intesa tra il Demanio e la Cooperativa privata milanese “5°elemento”, concernente il bando per la cessione in uso gratuito della batteria costiera SR 413 di punta del Giglio, risalente alla Seconda Guerra Mondiale, le scriventi organizzazioni comunicano di aver già inviato una lettera alle istituzioni locali, regionali e nazionali, per manifestare le preoccupazioni e contrarietà alla trasformazione della suddetta struttura in ostello privato con annessi servizi di ristoro e logistici.
Vi sono alcuni aspetti per lo meno curiosi, nella formulazione del bando “Cammini e Percorsi” pubblicato dal Demanio Nazionale e dei protocolli d’intesa stipulati, che abbiamo menzionato nella nostra lettera alle istituzioni.

Non stupiscono l’atteggiamento acritico e l’entusiastica approvazione da parte del Comune di Alghero, responsabile, solo sulla carta, di Punta del Giglio, mentre stupisce il complice silenzio della dirigenza del Parco di Porto Conte che dovrebbe con forza, rivendicare il suo ruolo di attore principale.
Costruzione militare mimetizzata nell'ambiente

E’ colpevole, soprattutto da parte delle istituzioni locali, l’ignoranza della storia della batteria definita “antiaerea” quando in realtà essa era una complessa batteria costiera antinave protagonista (purtroppo in negativo) dell’unico episodio bellico navale della zona di Alghero.
Com’è colpevole che non siano mai menzionati i grandi disegni e scritte realizzati 
Disegni e scritte, all'interno della casermetta,
 realizzati dai militari 

sulle pareti della caserma dai militari che vi soggiornarono durante la guerra: essi sono da inserire nella storiografia locale come esempio di “storia dal basso”.
La batteria, bene storico protetto ai sensi del Piano Paesaggistico Regionale, è locata in un’area di salvaguardia assoluta ed ecologica, all’interno del Parco Regionale di Porto Conte.
E’ stata definita, tra l’altro, per decreto del Direttore Regionale del MIBACT, come “parte della memoria locale e nazionale ed è da ritenersi d’interesse culturale”; l’area è altresì definita come SIC e ZPS dal Comune di Alghero.
La ricca flora comprende specie endemiche di elevato valore naturalistico e l’avifauna, oltre alle specie migratorie, comprende 8 specie nidificanti che sono inserite nell’allegato 1 della Direttiva Uccelli dell’U.E.

Piazzola per cannone

Abbiamo esaminato la sintesi di progetto presentata da “Il 5° Elemento”, la cooperativa milanese (creata nel novembre 2017, poco prima della scadenza del bando l'11/12/2017), che si è aggiudicata il bando; le solite parole magiche rassicuranti di stampo pseudo-ambientalista (ecosostenibile, sinergia, ambiente, materiali di origine naturale, ecc.), non possono nascondere il fatto che il loro “polo esperienziale” avrà sicuramente impatto negativo sia sulla caserma, sia sull’ambiente.
E’ elementare e logico pensare che la trasformazione della caserma in alloggio, punto di ristoro (cucina algherese!), vendita prodotti, officina per cicloturisti, necessiti di lavori edili, della fornitura di elettricità, acqua, servizi igienici, approvvigionamento, smaltimento rifiuti la cui posa in opera e gestione impatterà pesantemente sull’ambiente (transito di automezzi, rumore, luci notturne, odori).
Particolare dei disegni alle pareti

Per non parlare della veranda da costruire ex-novo, che nel "rendering" incluso nella presentazione, appare colonizzata da rampicanti, assenti nella flora locale: è vietata e severamente sanzionata, la messa a dimora delle piante alloctone nel Parco.
Saranno piccolezze per chi ha realizzato il grafico del progetto e dimostrano quanto sia strano il senso della sostenibilità ambientale che lo stesso dimostra, davvero irritante.

La vendita di prodotti tipici, organizzazione di manifestazioni culturali, ecc. aggiungerebbero ulteriori elementi di disturbo e si configura in concorrenza con le analoghe iniziative promosse dal Parco a Casa Gioiosa.

A questo si aggiunga la presenza continua, anche durante le ore notturne, di addetti e turisti (di certo non frati votati al silenzio) che vi soggiorneranno.
Siamo curiosi di sapere ove verrà installata la scuola di vela.
 La delicatezza dell’ambiente di Punta del Giglio ne vieta l’uso sia per la sosta con pernottamento, sia come area ricreativa. L’unico uso, ancor oggi praticato, è quello della sosta temporanea, fino al tramonto, per ammirare panorama, ambiente e storia.
Noi riteniamo che la batteria, dopo restauro conservativo, debba rimanere una struttura museale e di turismo ambientale responsabile e sostenibile di tipo giornaliero sotto la responsabilità del Parco di Porto Conte (ammesso che questi voglia e possa farsene carico).
 A Porto Conte esiste l’ex caserma della Finanza (Foglio 31, particella 14 del Catasto) che potrebbe essere utilizzata per gli scopi proposti nel bando.
Siamo fiduciosi che le istituzioni competenti (specialmente la Soprintendenza ABAP di Sassari) recepiranno le nostre istanze e che la batteria potrà essere ristrutturata senza snaturare il messaggio storico e naturalistico che essa ci offre.
Le scriventi organizzazioni, in prima linea nella tutela della natura e degli ambienti storici, s’impegneranno in un’attiva vigilanza e in un’opera d’informazione e mobilitazione affinché la batteria non venga mercificata in una struttura ricettiva di cui, Punta del Giglio, di unico ed incontaminato valore storico e ambientale, non ha bisogno.

GRUPPO DI INTERVENTO GIURIDICO-Alghero
Maria Antonietta Alivesi 
 
LEGAMBIENTEAlghero
Roberto Barbieri  

LIPU-Alghero
Franceso Guillot  

NEL VIVO DELLA STORIA-Alghero
Rolando Galligani


Alghero in chiaro

Immagino sempre che i mio pensiero guidi un vecchio pennino che attinge le parole da un calamaio dal quale hanno attinto i miei affetti più cari...

venerdì 3 agosto 2018

Ecosostenibile??? Per carità, non abusiamo di questa parola.



Ma davvero credete che il progetto di Quinto Elemento, società creata ad hoc per il bando del Demanio dello Stato "Cammini e Percorsi", qui, sia sostenibile per il complesso ecosistema di Punta Giglio,territorio gestito dal Parco di Porto Conte nonchè area SIC?
La Casermetta secondo Quinto Elemento. 
O forse pensate, Stato e Regione e Comune, di continuare a distruggere pezzi importanti del nostro ambiente, Porticciolo insegna, in nome dell'occupazione , della sostenibilità ambientale, dell'ecologico e chi ne ha più ne metta? Le parole d'ordine in questo bando sono sicuramente quelle appena dette: Occupazione, Sostenibilità Ambientale, Ecologico. Basta questo per mettere in piedi un progetto? con queste parole magiche? ma hanno letto davvero il progetto di massima e hanno pensato che quelle deliziose parole devono collimare con la realtà? Penso proprio di no. 
La vegetazione da eliminare per costruire il
pergolato.

Ma perchè  un bene, facente parte del demanio regionale (Art.14 dello Statuto Regionale), è stato messo a bando dallo Stato (Agenzia del Demanio) e non dalla Regione Sardegna, che è titolata a disporre dei beni da essa amministrati?
Vediamo cosa è Punta Giglio, il suo habitat, perchè non bisogna dare seguito al progetto di Quinto Elemento così come è stato pensato; qui e qui i link del progetto e dei componenti la società cooperativa, qualche nome mi ha un pò meravigliata ( in mezzo come il prezzemolo, nell'area Parco),  e quali sono le alternative.

La batteria costiera SR 413 di Punta Giglio fa parte di un circuito storico-artistico-ambientale a forte ed indiscussa valenza culturale: 
Artistica per la presenza di murales all’interno dell’ex casermetta;
Storica (edifici bellici);
Ambientale per la Serie sarda occidentale, calcicola, termomediterranea , del ginepro turbinato con la palma nana; la Serie sarda, termomediterranea, del leccio con la palma nana che occupa un impluvio ombroso dietro la caletta della Bramassa, dove si conserva un bell’esempio di lecceta vetusta. Nella falesia di Punta Giglio si riproduce la Berta maggiore, fino agli anni 60 si riproduceva il Falco pescatore. È presente il Falco pellegrino, il Gabbiano corso, il Rinolofo maggiore, il Rinolofo minore, il Rinolofo di Mehely.
La suddetta Batteria, dopo un restauro conservativo senza cambiamento d’uso se non come struttura museale, rappresenterebbe il punto focale a cui afferirebbero i vari percorsi tra i fortini.
È fuor di dubbio che, in quest’ottica, la Batteria sarebbe attraente per chi, dalla Ciclopista del Sole, si sgancia per raggiungere il territorio di Alghero, incuriosito dal circuito dei fortini militari e dalla struttura museale istallata nell'ex Casermetta.
Questo monumento storico è una struttura all’interno del Parco Regionale di Porto Conte, un’area SIC tanto importante quanto delicata per la presenza di avifauna ed emergenze botaniche di una certa rilevanza. Queste due tematiche sarebbero un valore aggiunto dal punto di vista culturale ed ambientale riunite in un unico piccolo territorio.
Se, come negli intenti di “Cammini e Percorsi”, si vuole incentivare il turismo lento e sostenibile, si dovrebbe lasciare il lotto 25 come tappa museale ed optare per la caserma della finanza, foglio 32 particella 14 del nuovo catasto fabbricati di Alghero quale struttura ricreativa del percorso con info

Nel cerchio la caserma della Finanza

 point, ostello, ristoro, officina per biciclette, ecc., avvalendosi dell’art. 4 comma 4 a del protocollo d’intesa tra Agenzia del Demanio e Sindaco di Alghero, siglato il 12 luglio 2017 a Cagliari.
Optando per questa soluzione ci sarebbero solo vantaggi, uno tra tutti il risparmio per quanto riguarda le opere infrastrutturali, da realizzare ex novo nel lotto 25, ma già esistenti nella caserma della finanza; acqua, luce, scarichi fognari, telefono hanno un costo se fatti di sana pianta, ne hanno un altro se si devono fare solo degli allacci.
Prendere in considerazione questa proposta andrebbe a vantaggio dell’ambiente e per un turismo sostenibile e di nicchia.
La delicatezza dell’ambiente di Punta Giglio ne vieta l’uso sia per la sosta con pernottamento che come area ricreativa, in quanto recherebbe disturbo all’avifauna e alla fauna in generale presente, a causa all'inquinamento acustico e luminoso che si creerebbe quale servizio agli ospiti di una ipotetica foresteria .
L’unica alternativa, ancor oggi praticata, è la sosta temporanea per ammirare panorama, ambiente e storia e al tramonto si chiude tutto, naturalmente , per mancanza di luce solare.

Va da se che, se ci sarà un uso ricreativo del luogo, questo perderà il suo valore intrinseco.
Lo spettacolo incredibile che offre Punta Giglio ha necessità di un rapporto intimistico tra fruitore ed ambiente. Il ristoro può essere servito a valle. 

Alghero in chiaro

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martedì 10 luglio 2018

Bandita la legalità a Porticciolo

...eppure le leggi sulla tutela dell'ambiente ci sono ma a Porticciolo sembra siano state disattivate. Questo è un brutto precedente e una bandiera a mezz'asta per il comune di Alghero.
Buona lettura qui.
Impianto fognario sulle dune di Porticciolo (Alghero)

Alghero in chiaro

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mercoledì 13 giugno 2018

...e il Gruppo di Intervento Giuridico non sta a guardare!!

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato (12 giugno 2018) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni interventi riguardo l’avvio della realizzazione di strutture temporanee di servizio alla balneazione e connessi sottoservizi nella raccolta caletta del Porticciolo, in Comune di Alghero (SS).

Coinvolti i Ministeri dell’ambiente e dei beni e attività culturali, la Regione autonoma della Sardegna, il Comune di Alghero, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, la Guardia costiera, i Carabinieri, informata la Magistratura......Leggi tutto l'articolo

lunedì 4 giugno 2018

Porticciolo negletto, abbandonato da tutti: anche il Parco di Porto Conte ha buttato la spugna!

Anchusa crispa di Porticciolo

Incredibile: le dune di Porticciolo trattate come una semplice pratica edilizia. Dirigenti, funzionari del Comune non amano Alghero e il suo territorio. Lo stesso Sindaco lo afferma in una sua esternazione sui social. Il Sindaco e l' Assessore preposto conoscono la vicenda e cosa fanno? Si girano dall'altra parte?
Avranno letto la Valutazione Ambientale Strategica (documento di scoping) inerente il PUL redatto dalla società Criteria srl di Cagliari? A pagina 49 di detto documento si afferma, riguardo a Porticciolo:
"La costa si presenta frastagliata, con un susseguirsi di strette cale perlopiù occupate da grossi blocchi o ciottoli arrotondati. Il sistema d’insenature è definito da canali di ruscellamento orientati in direzione nordovest/sudest, la cui origine è connessa ai fenomeni di erosione costiera. Trovano locazione tra le rocce due sistemi spiaggia: la spiaggia di Porticciolo e la spiaggia di Torre del Porticciolo.
La spiaggia di Porticciolo è l’unica insenatura dove è presente un litorale sabbioso inserito in una profonda insaccatura tra due speroni rocciosi. La zona di avanspiaggia è ampia circa 15 metri costituita da sabbie provenienti dall’erosione delle coperture eoliche, lo strato sabbioso non è spesso.
In più punti affiora il basamento del Permo-Trias permettendo di individuare l’origine di questa spiaggia a causa di un canale nella roccia che ha avuto la funzione di accumulo di materiale nel corso delle fasi glaciali del Pleistocene. Rimane a testimonianza di ciò la parete di deposito che collega il promontorio della Torre con la scarpata più interna, sede oggi di un campeggio turistico. Nella zona di retrospiaggia si estende una cintura dunale, costituita perlopiù da sabbie in appoggio al versante.
La Spiaggia di Torre del Porticciolo rappresenta un sistema di spiaggia in equilibrio sedimentario (poket beach); non sono presenti attività antropiche in grado di alterare o modificare in modo significativo i caratteri geomorfologici."
Riassumendo:
Eliminate le piante dunali, il vento
ha portato via la sabbia. Al centro della
duna rimane un brutto cratere.
tra Cala del Turco e Cala Viola ci sono due spiagge, la spiaggia di Porticciolo e la spiaggia di Torre del Porticciolo. Mi vien da pensare che la seconda spiaggia sia quella dove d'estate sorgono i chioschi. Ma nooo visto che nella relazione si afferma che non sono presenti attività antropiche in grado di alterare o modificare in modo significativo i caratteri geomorfologici, oppure questa parte di relazione è stata concordata con il funzionario dello SVA che afferma nelle sue opinabili relazioni che a Porticciolo tutto va bene, madama dorè? Il dubbio su quante spiagge ci siano a Porticciolo però rimane.

Maggio 2018, il Comune rilascia due provvedimenti a favore del posizionamento di uno stabilimento balneare a Porticciolo.
Il primo riguarda la concessione demaniale di 614,10 mq (circa 200 mq già occupati abusivamente dal 2012; questo è reato!)di spiaggia e duna, rispetto ai 400 mq delle stagioni precedenti. Cosa scrive il dirigente del Demanio Marittimo:

DETERMINA
1) di concedere, per quanto in premessa e per la sola stagione balneare 2018, alla Soc. Porticciolo S.r.l.,
P.IVA 00271750903, con sede legale in Alghero, Via G. Ferret n. 7, l'area demaniale marittima sita nel Comune di Alghero, località Porticciolo, per una superficie complessiva di mq.614,10 (di cui mq. 473,10 di area scoperta e mq. 141,00 per l’installazione di manufatti di facile rimozione), come da planimetria allegata alla presente per farne parte integrante e sostanziale;
2) di disporre esplicitamente che la superficie in concessione non dovrà comprendere - in nessun modo - le superfici eventualmente occupate da dune e compendi dunali, compresa la fascia di rispetto distante, di norma, 5 m dal piede del settore dunale (rif. art.21 delle “Linee Guida per la predisposizione del Piano diUtilizzo dei Litorali con finalità turistico ricreativa”), e dovrà avvenire nel rispetto delle prescrizioni dei pareri citati in premessa da intendersi quale parte integrante del presente provvedimento;
ecc. ecc.
Il Comune di Alghero non ha mai fatto rispettare l'articolo 21 e a causa della cattiva gestione della pratica, il compendio dunale di Porticciolo si trova in cattive condizioni, vedere per credere.
Nell'Agosto 2017, dopo una segnalazione al NOE, trasmessa poi alla Procura della Repubblica di Sassari, al Comando della Guardia Forestale di Sassari, alla Direzione Generale dell'Ambiente nella persona della dott.ssa Paola Zinzula, si sono riuniti, a Porticciolo, per valutare i danni e gli abusi; il procuratore della repubblica ha ascoltato anche il botanico che ha stilato la relazione sui danni al compendio dunale. Cosa è successo? È successo che quest'anno vengono concessi 600 mq di stabilimento anzichè 400 mq. Tengo a precisare che chi ha prodotto le osservazioni non ha avuto nessun provvedimento, non ci sono state false osservazioni, la documentazione prodotta era schiacciante.

Il secondo provvedimento riguarda:
RICHIESTA DI INSTALLAZIONE DI MANUFATTI AD USO SERVIZI DA SPIAGGIA A SUPPORTO DELL’ATTIVITÀ DI CAMPEGGIO DENOMINATO TORRE DEL
PORTICCIOLO SU AREA DEMANIALE MARITTIMA ANCH’ESSA RICHIESTA IN CONCESSIONE, COMPRESA LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI INTERRATI.
Tubature interrate nella duna


In questo Provvedimento Unico il compendio dunale di Porticciolo è stato considerato alla stregua di un banale appezzamento di terreno di periferia, privo di qualsiasi vincolo e con evidenti abusi edilizi sottaciuti.

Fino al 2014 i tubi per portare ai chioschi cavi elettrici e tubi dell'acqua correvano, per centinaia di metri dal campeggio fino alla duna occupata abusivamente dai chioschi, alla luce del sole, tanto che ci si poteva inciampare (qui). Dopo le denunce, l'anno successivo, i cavi correvano  sotto le dune (qui). Tutto questo è scritto nelle osservazioni al NOE, e gli uffici comunali ne erano al corrente. Mi domando dove si sia inceppata la macchina amministrativa. Viviamo in uno stato di diritto, e quando le regole vengono eluse lo stato sanziona gli inadempienti.
In questo caso gli inadempienti vengono premiati; leggere la determina premiante è un vero spasso!!

SEZIONE B - ENDOPROCEDIMENTI CONNESSI E UFFICI COMPETENTI
- Scarico acque reflue in pubblica fognatura: verifiche Abbanoa - Ufficio Abbanoa/Direzione
generale
- Scarichi domestici in fognatura: notifica Abbanoa - Ufficio Abbanoa/Direzione generale
- Concessioni demaniali: verifiche dell’Agenzia delle Dogane - Ufficio delle Dogane di Sassari
- Scarico acque reflue: verifiche ARPAS. - ARPAS-Servizio valutazione e analisi
ambientale/SS+OT
- ALTRE VERIFICHE DEL CONSORZIO DEL PARCO GEOMINERARIO STORICO E
AMBIENTALE DELLA SARDEGNA - Ufficio consorzio parco geominerario
- Verifiche tecniche connesse all’effettuazione di interventi edili e di trasformazione del territorio
- comunale - Ufficio edilizia privata - Alghero
- Verifiche igienico-sanitarie su progetto edilizio - comunale - Ufficio edilizia privata - Alghero
- Autorizzazione paesaggistica (Comune) - comunale - Ufficio tutela del paesaggio - Alghero
- VERIFICHE DEL SERVIZIO RAS DEMANIO E PATRIMONIO - Ass.to EELL - SS - Serv. terr.le
demanio e patrimonio
- Concessioni demaniali: verifiche della Capitaneria di Porto - Ufficio della Capitaneria di Porto
della Navigazione/Alghero
- Verifiche dell’ufficio demanio comunale - comunale - Ufficio demanio marittimo - Alghero
- Concessioni demaniali: Verifiche del Servizio Infrastrutture - Ass.to Lavori Pubblici - Servizio
Infrastrutture
- Scarico acque reflue in pubblica fognatura - comunale - Ufficio ecologia - Alghero
- Concessioni demaniali: Verifiche del Genio Civile - Ass.to LL.PP. - STOI di Sassari (ex Genio
Civile)
- Notifica sistema informativo regionale ambientale - Ass.to Ambiente/Servizio SASI
- Verifiche del Parco Naturale Regionale di Porto Conte - Servizio Gestione delle risorse - Parco Naturale Regionale Porto Conte
- Interventi nel sottosuolo: verifiche soprintendenza archeologica - Ufficio SABAP - SS/OT/NU
- Scarico acque reflue fuori fognatura: verifiche Provincia - provinciale SS - Ufficio prov.le
Servizio II -Tutela delle Acque - Impianti Energetici/SS
- Notifica ufficio tributario comunale - Ufficio tributi - Alghero

Ma quanti Enti sono stati scomodati per una struttura (posizionamento di tubi già esistenti nel sottosuolo dunale), anche la Soprintendenza Archeologica. Cosa avrà scritto nella sua relazione, se mai l'avesse scritta!?

SEZIONE C - NORME DI RIFERIMENTO
- Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, approvato con
D.Lgs. n. 380 del 06.06.2001;
- Legge Regionale n. 23 del 11/10/1985 “Norme in materia di controllo dell’attività urbanisticoedilizia,
di risanamento urbanistico e di sanatoria di insediamenti ed opere abusive, di
snellimento ed accelerazione delle procedure espropriative”;
- Legge Regionale n. 8 del 23/04/2015 “Norme per la semplificazione e il riordino di disposizioni
in materia urbanistica ed edilizia e per il miglioramento del patrimonio edilizio”;
- Legge Regionale n. 11 del 03/07/2017 “Disposizioni urgenti in materia urbanistica ed edilizia.
Modifiche alla legge regionale n. 23 del 1985, alla legge regionale n. 45 del 1989, alla legge
regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n. 28 del 1998, alla legge regionale n. 9 del 2006,
alla legge regionale n. 22 del 1984 e alla legge regionale n. 12 del 1994”;
- Decreto Legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai
sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137” e successive modifiche ed integrazioni;
- Legge Regionale n. 28 del 12 agosto 1998 “Norme per l’esercizio delle competenze in materia
di tutela paesistica trasferite alla Regione Autonoma della Sardegna con l’articolo 6 del D.P.R.
22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l’articolo 57 del D.P.R. 19 giugno 1979, n. 348”;
- D.P.R. n. 139 del 9 luglio 2010 “Regolamento recante procedimento semplificato di
autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità, a norma dell’articolo 146, comma
9, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni”;
- Regio Decreto n. 3267 del 30 dicembre 1923 “Riordinamento e riforma della legislazione in
materia di boschi e di terreni montani”;
- Regio Decreto n. 1126 del 16 maggio 1926 “Approvazione del regolamento per l’applicazione
del regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267, concernente il riordinamento e la riforma della
legislazione in materia di boschi e di terreni montani”;
- Legge Regionale n. 8 del 27 aprile 2016 “Legge forestale della Sardegna”;
- D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151 “Regolamento recante semplificazione della disciplina dei
procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell’articolo 49, comma 4-quater,
del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio
2010, n. 122”
- Testo Unico delle Leggi Sanitarie, approvato con Regio Decreto n. 1265 del 27 luglio 1934, e
successive modifiche ed integrazioni;
- D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in
materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”;
- Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”;
- Decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 2013, n. 59 “Regolamento recante la
disciplina dell’autorizzazione unica ambientale e la semplificazione di adempimenti
amministrativi in materia ambientale gravanti sulle piccole e medie imprese e sugli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale”;
- Legge n. 447 del 26 ottobre 1995 “Legge quadro sull’inquinamento acustico”;
- D.P.R. n. 227/2011 “Regolamento per la semplificazione di adempimenti amministrativi in
materia ambientale gravanti sulle imprese, a norma dell’articolo 49, comma 4-quater, del
decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010,
n. 122”;
- Deliberazione della Giunta Regionale n. 62/9 del 14/11/2008 “Criteri e linee guida
sull’inquinamento acustico”;
- Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) del territorio regionale, approvato con D.P.G.R.
n. 67 del 10.09.2006, e relative norme di attuazione;
- Decreto Legislativo n. 259 del 1° agosto 2003 “Codice delle comunicazioni elettroniche”;
- Decreto Legislativo n. 285 del 30 aprile 1992 “Nuovo Codice della Strada”;
- D.P.R. n. 495 del 16 dicembre 1992 “Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo
codice della strada”;
- Decreto Legislativo n. 507 del 15/11/1993 “Revisione ed armonizzazione dell’imposta
comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni, della tassa per l’occupazione di
spazi ed aree pubbliche dei comuni e delle province nonchè della tassa per lo smaltimento dei
rifiuti solidi urbani a norma dell’art. 4 della legge 23 ottobre 1992, n. 421, concernente il riordino
della finanza territoriale”;
- Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, approvato con Regio Decreto n. 773 del 18
giugno 1931, e s.m.i.;
- Regio Decreto n. 635 del 6 maggio 1940 “Approvazione del regolamento per l’esecuzione del
testo unico 18 giugno 1931, n. 773 delle leggi di pubblica sicurezza” e s.m.i.;
- D.M. 18 Maggio 2007 “Norme di sicurezza per le attivita’ di spettacolo viaggiante”;
- Legge Regionale n. 24 del 20 ottobre 2016 “Norme sulla qualità della regolazione e di
semplificazione dei procedimenti amministrativi”;
- Deliberazione G.R. n. 11/14 del 28 febbraio 2017 “Direttive in materia di sportello unico per le
attività produttive e per l’edilizia (Suape)”;
- D.P.R. n. 160/2010 “Regolamento per la semplificazione ed il riordino della disciplina sullo
sportello unico per le attività produttive, ai sensi dell’articolo 38, comma 3, del decreto-legge 25
giugno 2008, n. 112,convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.”;
- Legge n. 241 del 7 agosto 1990 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di
diritto di accesso ai documenti amministrativi” e successive modifiche ed integrazioni.

Insomma una vera e propria pratica edilizia e non in sanatoria, è davvero fortunato l'imprenditore. Bene, a Porticciolo si può costruire, chi l'avrebbe mai detto!

ISTRUTTORIA
Pareri favorevoli

Assessorato della Difesa dell’Ambiente SVA,parere pervenuto tramite il portale regionale
SardegnaSUAPE in data 24/04/2018: “l'intervento, se eseguito nel rispetto delle prescrizioni sotto
riportate, non ha effetti aggiuntivi significativi per le specie e gli habitat del SIC (gli effetti ci sono stati eccome, dal 2012 ad oggi la popolazione di Anchusa crispa è valutabile in 0,1 individui al mq per areale. Praticamente estinta.), e non deve essere sottoposto a ulteriore procedura di Valutazione di incidenza:
1. tutte le prescrizioni di cui alla nota trasmessa dallo scrivente Ufficio con prot. n. 9857 del 29 aprile
2015 per la stessa struttura balneare, risultano confermate;
2. è assolutamente vietato occupare nuove superfici vegetate, anche temporaneamente.
Il presente parere viene rilasciato esclusivamente ai sensi dell'art.5 del DPR 357/1997 e s.m.i. e fatta salva ogni altra autorizzazione e parere previsti dalle vigenti normative; qualora non sopraggiungessero modifiche alle strutture e alla loro posizione, è da ritenersi valido per 5 stagioni balneari.
Ogni ulteriore intervento non contemplato negli elaborati sopra citati dovrà essere preventivamente
sottoposto alle valutazioni di questo Servizio

Servizio Demanio Marittimo Comune di Alghero, parere pervenuto tramite il portale regionale
SardegnaSUAPE in data 07/05/2018:a seguito di istruttoria si esprime parere favorevole al rilascio
del Provvedimento unico del SUAPE, limitatamente all’occupazione dell’area demaniale marittima pari
a complessivi mq.614,10 (di cui mq. 473,10 scoperta e mq. 141,00 coperta con manufatti di facile
rimozione).

Servizio Gestione delle risorse-Parco Naturale Regionale Porto Conte Alghero, parere pervenuto
tramite il portale regionale SardegnaSUAPE in data 10/05/2018:SI ESPRIME PARERE
FAVOREVOLE al rilascio dell’autorizzazione per l’installazione delle strutture balneari nel medesimo luogo in cui è stata effettuata nella precedente stagione balneare del 2018. Il presente parere è subordinato alla predisposizione di misure adeguate di mitigazione dell’impatto delle installazioni e della posa in opera dei cavidotti attraverso ad esempio la piantumazione di nuovi individui appartenenti alla specie prioritaria Anchusa crispa al termine degli interventi. Sono fatti salvi diritti di enti terzi in materia autorizzativa.

Vediamo se i pareri favorevoli sono da considerarsi tali.

Parere dello SVA
Lo SVA nelle sue prescrizioni è favorevole fin quando non si occupano nuove superfici vegetali anche temporaneamente; le prescrizioni risultano confermate al 2016, anno delle sue ultime osservazioni sul campo. Non ha confermato la bontà dei nuovi lavori edilizi sulle dune. Se ne fosse a conoscenza sarebbe obbligato ad avviare la procedura di VIA come prescrive la legge, volente o no (e vi assicuro, il funzionario no vorrebbe). Cosa dice la legge.
Mi voglio soffermare sul funzionario dello SVA, un vero estimatore di Porticciolo, che ha prodotto diverse relazioni su questo luogo, propedeutiche all'istallazione e al mantenimento dei chioschi sulle dune.
Nella relazione del 2014 afferma che le dune, a causa dei chioschi, hanno avuto un decremento della superficie vegetale e che tale decremento non è stato significativo anche a causa dello spostamento della duna ai piedi del chiosco e della sua progressiva ricolonizzazione (questa affermazione è allucinante, la duna viene trattata come un essere pensante capace di una propria volontà di sopravvivenza, oppure ci ha pensato la mano dell'uomo a spostarla. La seconda ipotesi penso sia più realistica).

Nel 2015 la relazione dello SVA sancisce quello che si può o non si può fare sulle dune di Porticciolo.
Marzo 2016
Anchusa crispa nel sedime dei manufatti

Nel 2016 stila una relazione che avrà un peso fondamentale quando il titolare della Porticciolo srl ricorrerà al TAR, vincendo, a causa del diniego, da parte del Comune, a mettere i chioschi sulle dune. Nella sua relazione c'è una grossolana inesattezza causata sicuramente dal voler sancire le convinzioni che il funzionario ha su come gestire le dune di Porticciolo. La relazione, in un passaggio fondamentale, è falsa, e precisamente: " In merito alla specie di interesse prioritario Anchusa crispa, il rilievo floristico effettuato su richiesta del proponente e allegato alla documentazione trasmessa, nonchè il sopralluogo effettuato il 10/05/2016 dallo scrivente Ufficio congiuntamente ai rappresentanti dell'Università di Sassari, dipartimento di Botanica, del Parco di Porto Conte e del CFVA, hanno riscontrato che la stessa specie non risulta presente sul sedime dei manufatti."
La relazione del botanico, dott. Emmanuele Farris, del Dipartimento di Botanica, è di tutt'altro parere; sembra non ci sia stato nessun parere condiviso tra gli enti coinvolti, infatti anche il Parco di Porto Conte chiese al dott. Farris di relazionare sullo stato dell'Anchusa crispa a Porticciolo (qui la relazione). Cari lettori, potrebbe configurarsi un reato secondo voi? Secondo me, si!
Aprile 2018
Nel sedime dei manufatti
l'Anchusa crispa non c'è più.

Parere del Dirigente del Demanio Marittimo
Il Dirigente del Demanio Marittimo,è vero, si è espresso favorevolmente all'occupazione dell'arenile (qui) ma non delle dune retrostanti; infatti in un passaggio della sua determina afferma:
" di disporre esplicitamente che la superficie di concessione non dovrà comprendere 
- in nessun modo - le superfici eventualmente occupate da dune e compendi dunali, compresa la fascia di rispetto, di norma, 5 m dal piede del settore dunale (rif. art. 21 delle "Linee guida per la predisposizione del piano di utilizzo dei litorali con finalità turistico ricreativa"), e dovrà avvenire nel rispetto delle prescrizioni dei pareri citati citati in premessa da intendersi quale parte integrante del presente provvedimento."
 Non è stato ancora allestito lo stabilimento, spero che le prescrizioni vengano rispettate, ma se così non fosse, il parere del demanio sarebbe da considerarsi negativo.

Parco di Porto Conte
Il parere favorevole del Parco è subordinato alla predisposizione di misure adeguate alla mitigazione dell'impatto delle istallazioni e della posa in opera dei cavidotti attraverso ad esempio la piantumazione di nuovi individui appartenenti alla specie prioritaria Anchusa crispa al termine degi interventi. 
E, con il parere di questo Organo Scientifico, organo che dovrebbe farsi carico della tutela anche dell'area di Porticciolo, posso dire che siamo arrivati alla frutta. Dopo anni di relazioni e pareri sulla precarietà dell'Anchusa sulle dune di Porticciolo, all'improvviso trattano queste dune come aiuole di una periferia urbana che, manomesse da cavidotti , viene consigliato alla ditta operante la messa a dimora successiva di piante ornamentali. Dopo lo scasso, piantate almeno nuove piantine di Anchusa crispa, tanto le serre sono piene zeppe di questo tipo di pianta in reale via di estinzione. Un giardiniere del comune avrebbe saputo difendere meglio questa rara piantina, ma si sa, il Direttore del Parco è troppo impegnato a fare introiti  con efficaci intrattenimenti dei visitatori. Che vada in malora Porticciolo non ci da certo un introito sicuro la sua protezione, ci ha procurato solo fastidi! 
A mio giudizio, la relazione favorevole in capo al Parco è la più maldestra tra tutti i pareri e anche la meno credibile, estorta quasi con l'arma del favoritismo facile...certamente non ha nulla di scientifico, VERGOGNA.
Sono arrivata alla fine di questa squallida storia i cui accadimenti si ripetono da diversi anni, con attori protagonisti negativi e pericolosi e attori di spessore ma di nessun peso.


Alghero in chiaro

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martedì 3 aprile 2018

Ferrata del Cabirol: finalmente un pò di prevenzione

È di questi giorni la notizia della chiusura della via ferrata detta "Cabirol" che si snoda tra le rocce a 
picco sul mare del promontorio di Capo Caccia. (qui)

Foto tratta dalla relazione delle Guide alpine
Una ferrata abusiva e più volte portata all'attenzione degli organi preposti ai controlli; viene pubblicizzata da Corrado Concas (la bibliografia dice che è stato anche il realizzatore di detta ferrata).
Interessate un articolo datato aprile 2016 che spiega l'evoluzione di questa "palestra" sulla roccia. 

Foto tratta dalla relazione delle Guide alpine
È del novembre 2017 l'articolo sulla Nuova Sardegna, Il Parco regolerà l'utilizzo della ferrata del Cabirol: il Direttore del Parco di Porto Conte non ci sta! La via ferrata deve essere disciplinata , impedendo così il proliferare di nuovi percorsi. Negli ultimi anni c'è stato un incremento del turismo attivo, segmento molto importante per il dott. Mariani, e tra gli addetti ai lavori la ferrata del Cabirol è ormai nota a livello internazionale, è citata nelle guide ed è segnalata dalle associazioni del settore. Per quanto riguarda la sicurezza, prosegue il Direttore, " I controlli dei vigili del fuoco hanno permesso di verificare la presenza di
determinate condizioni di sicurezza, sono stati fatti interventi di manutenzione straordinaria e la relazione tecnica dei vigili attesta che è tutto in regola". 
Insomma per i vertici del Parco di Porto Conte la ferrata del Cabirol è sicura.

È vergognoso che il direttore del Parco parli in questo modo di una struttura che non  esiste ufficialmente, anzi dovrebbe combattere, in prima linea, i soprusi all'ambiente.
Foto tratta dalla relazione delle Guide alpine


È ancora più grave che si attesti che questa ferrata sia sicura, mi piacerebbe vedere la relazione dei vigili del fuoco.

Che sia oltremodo pericolosa lo attesta la"Commissione Abusivismo" attraverso la " Relazione sulla Via ferrata del Cabirol di Capo Caccia (SS) e Via ferrata Gorré di Cargeghe (SS) (qui).
Perizia eseguita dalle Guide Alpine Italiane sulle opere denominate.

Dice il comunicato stampa delle Guide Alpine Italiane del 13 marzo 2018:
Foto tratta dalla relazione delle Guide alpine
.....Sebbene l'Assessorato all'Ambiente della Regione Sardegna abbia disposto la chiusura della ferrata da gennaio a luglio, non è seguito nessun altro provvedimento, così il CONAGAI ha fatto pervenire un esposto alla Guardia di Finanza, che ha aperto un'inchiesta ancora in corso.. Poichè la professione di Guida alpina per le sue caratteristiche è l'unica che possa guidare la posa in opera di una via ferrata da un punto di vista della valutazione dei canoni di sicurezza, il CONAGAI ha disposto di effettuare una perizia sulle due strutture, per valutarne le conclusioni. La situazione che le Guide alpine hanno rilevato è risultata grave e altamente pericolosa. Le perizie sono state quindi depositate presso diversi enti di competenza tra cui l'assessorato all'Urbanistica della Regione Sardegna, che ha validato le conclusioni del CONAGAI indicandole nella nota inviata il 5 marzo al Comune di Cargeghe e a quello di Alghero (qui).

In seguito alla nota dell'Assessorato il Sindaco di Alghero,il 30 marzo,  ha emanato un ordinanza per la chiusura della ferrata Cabirol (qui).
Mi auspico che da ora in   avanti, ufficializzata questa struttura illegale, dopo aver eseguito tutti gli studi di fattibilità, si
Foto tratta dalla relazione delle Guide alpine
si possano programmare i lavori per la messa a regime della ferrata del Cabirol.
Spero che la petizione del comitato spontaneo per il turismo attivo in Sardegna possa essere condivisa da molte persone, in modo tale che chi di dovere possa al più presto iniziare e portare a termine il percorso di costruzione sicura e legale della ferrata.






Alghero in chiaro

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lunedì 26 febbraio 2018

Villa Mosca , un bene tutelato dalla Soprintendenza. I proprietari chiedono la costruzione di una piscina.

Le belle ville liberty, posizionate su una leggera collinetta davanti allo spettacolare mare di Alghero,
sembrano essersi ricavate un posto in prima fila per godersi quel gigante che sonnecchia coccolato dalle luci spettacolari del tramonto prima, e illuminato, dopo, dal crepuscolo all'alba da una luce intermittente che tranquillizza i naviganti, Capo Caccia. Sono sette sorelle che possiamo ammirare percorrendo il lungomare Dante. Una diversa dall'altra ma con una caratteristica in comune: il giardino, che conferisce intimità e sobrietà alle dimore.  La più affascinante delle sette sorelle è senza dubbio Villa Mosca; essa non ha, come le altre, particolari estetici che la contraddistinguono, la sua fattezza liberty è esaltata dal giardino la cui vegetazione ne sottolinea i lineamenti; come il tappeto erboso di mesembriantemo che in primavera si colora di rosa , il periodo migliore per uno scatto artistico della villa. 

Alghero, come i principali centri del nord Sardegna, manifestò l'urgenza di espandere il proprio tessuto urbano per tutto il corso dell'800, e in particolare nell'ultimo quarto di secolo, quando la pressione demografica all'interno dell'antica cinta muraria si fece intollerabile in termini di sostenibilità e di condizioni igieniche-sanitarie. 
La città si dota di un piano urbanistico che le conferisce un volto moderno con larghi viali alberati, isolati ben delimitati e regolari, giardini pubblici ed edifici decorosi. I ceti più abbienti potevano permettersi una nuova edificazione su ampi lotti in posizioni panoramiche sulla costa vicino alla città fortificata.
Scriveva Antonio  Ballero de Candia in Serenata e Barcellonetta: ieri e oggi.....
Sorgevano i nuovi quartieri, le ville si allineavano alla scogliera [....]. Mai si arrestò il fervore delle opere, e di giorno, la città assumeva un aspetto nuovo, consono al suo appellativo di futuro centro turistico. Il lungomare divenne passeggiata moderna ed accogliente, cui montava la guardia la fila delle ville graziose; il centro della vita cittadina si spostò a Porta Terra. Ormai, alla sera, la Piazza Civica sognava malinconica i cappelloni delle signore e le cravatte a farfalla degli elegantoni cittadini. 
Villa Mosca, anche conosciuta come Villa della Batteria, per la presenza di preesistenti strutture belliche non meglio accertate, fu progettata e realizzata dall'ingegner Edgardo Mosca nei primi decenni del Novecento su un area che corrisponde all'intero isolato abitativo in un lotto complessivo notevolmente superiore ai lotti vicini anch'essi destinati alle signorili residenze del Lungomare Dante. Tratto dal Villa Mosca e il suo giardino

La Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici di Sassari così definisce l'edificio e il giardino (posto sotto vincolo di tutela):
Lo stile eclettico dell'edificio riflette il gusto delle dimore coeve dei centri balneari: case gaie, confortevoli, soleggiate, inserite per lo più in posizioni ideali nel loro contesto ambientale. Un'ampia distesa di Carpobrotus ammanta la superficie tutt'intorno alla villa, ricadendo come una coltre soffice di colore rosso intenso sullo stesso muretto di cinta: effetto cromatico che ne deriva è assai suggestivo, non solo, ma da maggior risalto alla costruzione stessa.
L'area verde che contorna la Villa è espressione rappresentativa di un giardino che annovera essenze più tipiche della macchia mediterranea.
Il vincolo di tutela è scaturito dalla necessità di conservare il complesso quale interessante esempio di architettura realizzata nei primi decenni del XX secolo in un centro balneare "alla moda", inserito appieno nel suo ambiente naturale circostante. (qui)

Oggi Villa Mosca è un albergo e la società proprietaria ha iniziato a fare delle richieste al Comune; certamente le esigenze di un albergo sono diverse da quelle di un'abitazione privata, quale era.
Le richieste in ordine di presentazione: 

Descrizione procedimento: Accertamento di conformità secondo l’art. 46 comma 5 del DPR


06/06/2001n. 380 a seguito di acquisto immobile tramite asta giudiziaria per l’installazione di gazebi modulari amovibili in ferro battuto su area privata ( ricordo che il giardino è sotto vincolo di tutela).

- parere favorevole condizionato, da parte dell’ufficio tutela del paesaggio, tramesso in data 04/09/2017; che, entro il termine perentorio di conclusione della fase asincrona della conferenza di servizi, non è pervenuta alcuna determinazione da parte delle altre amministrazioni coinvolte nel procedimento, il cui parere è pertanto da considerarsi favorevolmente acquisito ai sensi dell’art. 37, comma 7 della L.R. n. 24/2016

  1. Verifiche Soprintendenza - Ufficio SABAP - SS/OT/NU 
  2. ALTRE VERIFICHE DELLA SOPRINTENDENZA - Ufficio SABAP - SS/OT/NULa Soprintendenza non ha risposto (ricordo che il giardino è sotto vincolo di tutela).
Con i suoi 5000 metri quadrati, il Parco che circonda Villa Mosca è il più grande parco privato del centro di Alghero e uno dei più grandi di tutta la Sardegna (descrizione tratta dal sito web della struttura). I proprietari ritengono forse che lo spazio sia un pò sprecato per le piante, e presentano in comune una seconda richiesta
Descrizione del procedimento: Progetto di piscina pertinenziale da realizzare su area privata nel giardino della villa adibita all'esercizio di attività ricettiva turistica.

Gli endoprocedimenti connessi alla pratica di cui trattasi sono i seguenti: 







  • Verifiche tecniche connesse all'effettuazione di interventi edili e di trasformazione del territorio - comunale 
  • Ente Comune Ufficio Edilizia Privata - Autorizzazione paesaggistica (Comune) - comunale - 
  • Ente Comune Ufficio tutela del paesaggio - Scarichi domestici in fognatura: notifica Abbanoa - Ente Regione Ufficio Società Abbanoa -
  • Autorizzazione paesaggistica - verifiche Soprintendenza - Soprintendenza Ufficio SABAP
  • Entro il 24 febbraio gli enti interpellati dovevano esprimersi. La Soprintendenza Ufficio SABAP
    si sarà espressa ( continuo a ricordare che il giardino è sotto vincolo di tutela)?
    A proposito, questa bella vasca idromassaggio, nel Parco Villa Mosca (sotto vincolo di tutela) è stata autorizzata?




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    venerdì 12 gennaio 2018

    La RAS alienerà altri beni immobili di Fertilia: una parte del Villaggio Calik e una bottega il via Pola.

    Il 9 gennaio 2018 è stato pubblicato un bando per l'alienazione altri due beni immobili della Regione Sardegna, nel territorio di Alghero. Voglio qui ricordare che a novembre era stato pubblicato un primo bando per l'alienazione dell'hotel Bellavista, la presentazione delle domande è scaduta il 10 gennaio.
    Anche questi ultimi beni si trovano a Fertilia. Uno è un' unità immobiliare  destinata ad attività
    2° lotto del bando di alienazione
    commerciale al piano terra della via Pola. Si tratta di un locale già adibito a negozio, di forma pressoché regolare ubicato al civico 24 (qui).
    L'altro lotto riguarda una parte del Villaggio Calik (qui). L’ unità immobiliare oggetto di questo lotto fa parte di un fabbricato edificato lungo la strada Alghero-Porto Conte, nella borgata di
    1° lotto del bando di alienazione

     Fertilia negli anni ’40 (narra la relazione). Questo immobile, in realtà, è addossato all'edificio principale, e costruito negli anni '90.
    Il lotto 1° non presente prima del 1997

    Nella relazione si legge che "Il locale oggetto del presente lotto è posto sul retro del fabbricato rispetto alla strada, vi si accede dall’ingresso che affaccia sul cortile adiacente il lato destro del fabbricato rispetto alla strada, internamente presenta caratteristiche rifinitive risalenti all’epoca di costruzione, pavimento prevalente in cemento lisciato, intonaco “rustico”, copertura realizzata con orditura in legno e lastre ondulate in fibrocemento e plastica trasparente, infissi datati in metallo e legno. La superficie coperta è di m² 121,00. Lo stato di conservazione e manutenzione è scadente. altezza interna di mt 6,00 al centro e di mt 4,90 all’imposta dello spiovente"
    Il bando scade il 6 marzo 2018. Qui trovate tutta la documentazione per partecipare.
    L'alienazione di un bene suscita sempre interesse e curiosità fosse solo per il fatto che grazie a questo evento il bene può diventare davvero privato e fruibile dalla cittadinanza se l'acquirente ne fa un'attività aperta al pubblico. Prima dell'alienazione il bene può cadere a pezzi, legalmente, se il proprietario decide di non darlo in affitto o in comodato gratuito. Sarebbe cosa grandiosa se il comodato gratuito o l'affitto si mettessero a bando; succede invece, che solo chi conosce le porte giuste riesce ad avere, in modo gratuito, possibilmente, quel bene. Un'idea, soldi e porte giuste da aprire e il gioco e fatto. Penso sia successo questo alla porta di Laore; ora so che si può bussare per avere, magari in comodato gratuito, un fazzoletto del Suo terreno per costruirci una attività, se pur temporanea, naturalmente con l'ok degli uffici comunali. Quello che mi chiedo: questa pratica può essere accessibile a tutti o solo a chi sa come aprire determinate porte? Laore è un ente che rappresenta la Regione Sardegna e non è un affare privato, è affare di tutti e sarebbe cosa giusta se mettesse nelle condizioni tutti coloro che hanno  valide idee, anche quelli che chiedono sempre il permesso per entrare, di poter accedere ad un bene, tra quelli in stato di abbandono. Basta l'affare del aumm aumm!! È così che nasce l'uso capione, o sbaglio? 
    Ieri hanno chiesto ed ottenuto un dito, oggi chiedono ed ottengono tutta la mano. Il Villaggio Calik appartiene alla RAS e una delle quattro unità abitative è messa a bando per alienazione. L'altro giorno l'ufficio edilizia del Comune di Alghero ha rilasciato una licenza per restauro conservativo di una, non ben precisata, unità abitativa  del Villaggio Calik. Dico "una non ben precisata unità abitativa" perchè negli allegati ai provvedimenti unici delle concessioni, non compare più il primo foglio dell'allegato A; oltre ai dati dei soggetti coinvolti comparivano i dati catastali degli immobili attenzionati, questa buona pratica non è più legale?  Perchè un bene della collettività sarda viene restaurato da un privato (una cooperativa, per l'esattezza), e perchè se c'è la forte possibilità, a parer mio, che quel bene è in una procedura di alienazione?

    Alghero in chiaro

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