martedì 19 agosto 2025

ALGHERO: PIAZZA SVENTRAMENTO

Questo è un comunicato stampa congiunto di

Collettivo Alghero Antifascista e Collettiva Dignitat


Alghero si organizzi per sottrarre spazio al malaffare

Manifesto evento
Domenica 17 agosto, in piazza Sventramento, si è svolta un’assemblea pubblica convocata dalla Collettiva Dignitat e dal Collettivo Alghero Antifascista. Un momento di confronto aperto e partecipato, conclusosi con un pic-nic urbano: un gesto tanto semplice quanto radicale, che ha simbolicamente restituito uno spazio pubblico alla collettività.

Uno spazio che oggi, nei fatti, è stato consegnato agli interessi privati.

L’atmosfera era rivelatrice: trovarsi in piazza era come sedersi nella sala di un ristorante — quello del padrone della piazza. Un padrone talmente sicuro della propria impunità da tentare di zittire, con arroganza e intimidazione, chi prende la parola pubblicamente per denunciare una situazione illegittima.

È esattamente quanto accaduto durante l’intervento di una cittadina che, con chiarezza, segnalava l’assenza di autorizzazioni per alcuni tavolini sistemati su suolo pubblico, in particolare quelli affacciati su via Carlo Alberto. A quel punto, un collaboratore dell’azienda che gestisce quella che ormai viene comunemente chiamata la "mangiatoia della piazza" è intervenuto più volte, con atteggiamento aggressivo e ostile, tentando di interrompere e intimidire.

Un comportamento grave e inaccettabile, che mostra quanto alcuni interessi privati si sentano ormai legittimati ad agire al di sopra delle regole, protetti da una rete di silenzi e complicità istituzionale.

E non è un caso isolato. Parliamo dello stesso soggetto che, con la medesima arroganza, ha occupato il Forte della Maddalenetta, un bene storico pubblico “sequestrato” dalla economia malata che domina la nostra città. Anche in quel caso, l’impunità è stata garantita da una connivenza amministrativa evidente: il gioco delle tre carte, spostiamo da Piazza Civica e occupiamo forte della Maddalenetta.

Questa impunità reiterata, di cui gode un singolo operatore economico, rappresenta uno schiaffo alla città e ai suoi abitanti. È il segno di un potere privato che si espande grazie alla debolezza — o alla complicità — delle istituzioni locali.

Ma la piazza, domenica 17 agosto, non ha ceduto. L’assemblea ha reagito con fermezza e compostezza, e ha proseguito il confronto in un clima di solidarietà, determinazione e resistenza.

I giovani, la nostra forza


Esprimiamo piena solidarietà alla cittadina interrotta, e denunciamo pubblicamente l’arroganza di chi si comporta come se la piazza fosse proprietà privata. Ci chiediamo, inoltre, come sia possibile che nell'Albo Pretorio del Comune di Alghero non risultino pubblicate le autorizzazioni per molti dei tavolini che invadono quotidianamente lo spazio pubblico.

Se queste autorizzazioni esistono, ne pretendiamo la pubblicazione immediata. In caso contrario, ci troviamo davanti a un’Amministrazione che non solo calpesta ogni principio di trasparenza, ma si rende complice dell’abusivismo e dell’espropriazione privatistica dello spazio pubblico.

All’amministrazione comunale che distribuisce fioriere e che si affanna ogni giorno a vendere propaganda sui social chiediamo:

dov’è finita la sua tanto sbandierata attenzione per la comunità?

La mangiatoia
Mostri la stessa solerzia con cui si fotografa nei cantieri e pubblichi i permessi. Dimostri che quei tavolini non sono abusivi. In caso contrario, lo diciamo chiaramente: torneremo in piazza, e non da soli, per chiederne l’immediata rimozione.

Perché Alghero è di tutte e tutti, non proprietà di pochi.

E chi pensa di fare affari sulla pelle della città, dovrà fare i conti con una cittadinanza che non ha intenzione di restare in silenzio.


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